Sunday, December 17, 2006

Trasferimento

Cari amici, seguaci di indiani autoctoni e selvaggi pistoleri stranieri, il vostro Tex Willer si trasferisce al seguente nuovo indirizzo

http://teppex.spaces.live.com/

vi aspetto numerosi nel nuovo spirito educazione scolastica e il nuovo vero Far West: la scuola italiana ciao

Monday, May 15, 2006


Inizia il conto alla rovescia per sabato 20 maggio dove in Valle d’Aosta si svolgeranno due importanti appuntamenti: la 13° tappa del Giro d’Italia che passa per Aosta con arrivo a La Thuille e il concerto dei Meganoidi alla discoteca Pigalle di Aosta!!!!! Dalla fatica ciclistica all’antisocial Ska della musica dei Meganoidi. Finalmente il giro torna nella Valle d'Aosta! Era l'ora che gli organizzatori si ricordassero che in Italia abbiamo le montagne più alte d'Europa e che queste si trovano in Valle d'Aosta e non nelle Dolomiti... finalmente un tappone di montagna ai piedi del Monte Bianco! Tuttavia il percorso è troppo lineare, per la quasi totalità pianeggiante e con una sola salita al Colle San Carlo, impegnativa sicuramente, ma abbordabile anche da semplici amatori della domenica. Insomma una tappa limitata per le strade impegnative che la Valle d’Aosta avrebbe potuto offrire. Molto più interessante, dal punto di vista ciclistico, sarà la 14° Tappa Aosta – Domodossola con ben due gran premi della montagna. Buon Giro a Tutti e a presto con la cronaca fotografica degli eventi!

Tuesday, April 11, 2006

E pur si muove.


E la valle d’Aosta si è mossa: incredibile cambio di rotta con un risultato elettorale che assomiglia ad un vero terremoto. L’imperatore “Augusto Rolandin” è stato spodestato, il manovratore della politica locale valdostana è stato sconfitto, Augusto il senatore “Magno” è stato buttato nel fango, il gigante Golia valdostano è stato sconfitto da un montanaro piccolo agricoltore di Torgnon di nome Carlo Perrin. Ebbene sì: chi ci rappresenterà per cinque anni nel parlamento romano (ammesso che un governo con una tale maggioranza risicata riesca a sopravvivere per così tanto tempo!) sarà un alpinista scalatore, un piccolo arrivista arrampicatore politico che ha approfittato (intelligentemente) di un diffuso sentore politico nella nostra Valle d’Aosta. Non serve ricordare che Perrin è stato il presidente del consiglio regionale unionista, trombato e messo alle corde dal suo stesso partito per sostituirlo con l’eterno “principino dell’Union” (il druido Caverix) mentre ancora il caro “salvatore della patria” Perrin cercava in tutti i modi di salvare faccia e poltrona. Una volta lanciato nel fosso nessuno avrebbe creduto che l’omino anonimo, il burattino di Rolandin contro Caveri, il soldatino di piombo senza baionetta, il pennuto che aveva fatto la fine del cigno (morto) sarebbe stato in grado di presentarsi alle elezioni e battere l’IMPERATORE AUGUSTO in persona, il grande Rolandin, il suo stesso creatore ed inventore. Tra il male assoluto e il un malanno, ha vinto il male minore: ora comincia la nostra RIVOLUZIONE ARANCIONE (druido avvisato mezzo salvato)
Detto questo onore e gloria al nuovo PATRIZIO romano: Carlo Perrin.

Saturday, March 25, 2006

Il Proclama politico di Moleskine valdotaine


A un anno di distanza viene riproposto il proclama politico di questo blog

Scacciati dalle nostre terre e rilegati nelle riserve delle intellighenzie valdotaine dove i visi pallidi ci hanno confinati: io sono riuscito a scappare dal recinto del gregge e ora vi racconto quello che nessuno ha più il coraggio di raccontare...

Qui nulla andava per il verso giusto nel pantano di questo mondo: disocupazione, carestie, incendi, delinquenza, camorra. Non potevo stare li un altro minuto. Ho preso la fondina, la pistola, molte cartucce e con la prima diligenza mi sono diretto verso un nuovo mondo, verso il lontano ovest (letteralmente farwest appunto), verso una piccola zona montuosa abitata da montanari e bovini tra le Alpi Graie... Questo è il mio racconto di quello che ho trovato nel mio far west...

Wednesday, March 08, 2006

Tanti Auguri Al Blog


Questo Blog compie oggi un anno di vita! TANTI AUGURI MOLESKINE DAL FARWEST per la tua prima candelina sulla torta!

Tuesday, March 07, 2006

Suicidi a sedici anni


 


Morire per propria scelta a sedici anni: il suicidio di Francesca Dalla Valle, studentessa di seconda presso l'istituto in cui in cui insegno, pone un problema morale prima che una devastante sensazione di impotenza.  Francesca , che si è uccisa nella sua casa di La Thuile, in località Villaret, poco dopo le 20.30 di sabato 4 marzo. I genitori, Franco ed Antonella, apprezzati commercianti nella località sciistica, che hanno trovato il corpo nella sua cameretta, non riescono a darsi pace. Il suo era un piano di morte ben premeditato e pianificato nei minimi dettagli: la ragazza si è barricata in casa, chiudendo la porta d'ingresso e, senza fare troppo rumore, per non mettere in allerta gli zii che abitano al piano superiore, è andata verso la cassaforte, l'ha aperta, ha preso la pistola del padre, (regolarmente registrata e dichiarata perchè il padre è titolare dell'unica oreficeria di La Thuile), si è seduta sul letto e, rivolgendosi contro l'arma, ha sparato, all'altezza del petto con freddezza e decisione. Sulla scivania un laconico biglietto per i genitori: 'siete stati due genitori magnifici. Non dovete piangere per me' .



Il liceo scientifico di Aosta che Francesca Della Valle frequentava


Lunedì alla ripresa delle lezioni, nessuno ha voglia di parlarne, io per primo, nonostante un alunno incalzava chiedendomi una riflessione, una spiegazione, un commento al quale naturalmente non ho potuto e non voluto dare: come giustificare un atto simile. Ho svolto regolarmente il mio programma di analisi del testo poetico spiegando due poesia che sono tra le pietre miliare della poetica romantica italiana: : A se stessodi Giacomo Leopardi e “Alla Sera” di Ugo Foscolo, due poesie diametralmente opposte che in se hanno contenuto un mondo intero, una spiegazione, una ragione del gesto estremo di Francesca. Il “pessimismo cosmico” e la rinuncia alla possibilità di provare felicità attraverso l’amore di Leopardi, magnificamente messo in poesia in “A se stesso”, contrapposta all’idea di eterna sfida, di lotta e di riscatti, anche contro la morte, enunciata da Foscolo in “Alla Sera”. Questa è stata la mia spiegazione per un gesto inspiegabile, questa l’arte della poesia che spiega il mondo, questo il motivo che mi ha spinto a non cercare spiegazioni, a non dare interpretazioni dei fatti di cronaca, a non parlare mai di Francesca e del suo suicidio, ma di parlare attraverso l’immortalità della poesia. Francesca Della Valle come il dantesco Pier Della Vigna (Divina Commedia – inferno Canto XII – 7° cerchio 2° girone – violenti contro se stessi), nomi simili, destini simili, entrambi suicidi “FORSE” senza un vero perché 


Monday, February 27, 2006



«Passion lives here». Notte Bianca Torino 2006
«Passion lives here» NOW!
È stata la notte degli addii per le olimpiadi e per il calore di Torino che per una volta si è tolta gli abituali panni della “triste-città-grigia-e-operariai” per infilarsi i nobili abiti di una città moderna, rinascimentale, barocca.
La vita scorre lungo le strade popolate di gente, le persone vagano alla ricerca di qualcosa, alla ricerca del nulla: da piazza Castello a piazza San Carlo, lungo via Po, fino al fiume, a Borgo Dora, in San Salvario, al Valentino, nessuna meta, niente da vedere se non noi stessi riflessi in mille facce diverse e una sola consapevolezza: «Passion lives here». Tutta la notte, sino alle sei del mattino, la mia compagnia ha girovagato per le luminose strade di Torino: Partenza Mole Antoneliana. Obbiettivo della serata la grande casa Sassonia, ma prima di fare le valigie per la tedeschia si decide per il villaggio degli sponsor. Dopo una lunga passeggiata tra la folla, tra chi si perde e chi resta indietro, arriviamo alla Prima Meta, “Sponsor Village” in Piazza Statuto FALLITO: la coda per entrare non era molta, ma i controlli da parte delle forze dell’ordine prima di entrare erano esasperanti, si passava uno alla volta sotto metal detector e mille diavolerie, estenuante così abbiamo rinunciato! Seconda meta: CASA Svizzera, centrato a metà. Torniamo indietro da Piazza Statuto verso la Medals Places (ex Piazza Castello) passando per Piazza San Carlo. Io mi perdo a metà strada e ci vogliono quindici minuti prima che ritrovi il gruppo sotto l’insegna blu fosforescente “Reale Mutua” alla fine di Via Roma. A Casa Svizzera nevica schiuma artificiale ed è un bel vedere, rende la notte ancora più olimpica ed invernale! Raclette e musica house all’aperto per tutti. Mi avvicino allo stend per assaggiare le delizie delle svizzere, ma un omone mi sbarra la strada: ricordandomi di essere in Svizzeria sfodero il mio più aulico francese, ma l’uomo non mi capisce per nulla e continua rivolgendomi dure parole in “forse” tedesco. Mah! È già tardi e la fatica per i chilometri macinati diventa notevole. Terza Meta “luogo dove sedersi” FALLITO. L’impresa di trovare un posto caldo dove sedersi ci sembrava la più facile, ma presto ci si accorge che in realtà è quella più ardua: locali strapieni, code anche solo per entrare in un bar, figuriamoci se si riesce a trovare un tavolo con dieci sedie. Ed infatti nulla da fare. Vaghiamo per Via Po. Io mi perdo per la seconda volta. Mezzora dopo incontro gli altri verso Piazza Vittorio Emanuele. Affamati, assetati e infreddoliti entriamo in un pub, mal che vada restiamo in piedi e poi la nostra meta ultima, la mitica “Casa Sassonia” (ex Circolo canottieri) è vicina: ci basterebbe attraversare il fiume, dalla parte opposta dei Murazzi. Con fortuna ci sediamo su un comodo divano, troppo comodo per spostarci ed infatti ci rimaniamo. Tra una birra e l’altra (conquistate a fatica tra la calca del bancone) si fanno le quattro e mezza. Alle cinque ci viene la balzana idea di andare ad assistere alla 50 Km di fondo sperando in una medaglia d’oro per l’Italia (che poi sarà di Giorgio di Centa): idea affascinante; dopo attenta riflessione viene accantonata! Improvvisamente io riporto l’obbiettivo principale all’attenzione di tutti, Casa Sassonia è vicina, ma quando arriviamo la beffa finale: ci chiudono la porta in faccia e spengono le luci della tanto bramata “Casa Sassonia”. Mi resta solo che consolarmi con un mega panozzo ai Murazzi.
Si torna a Casa. Macchina. Autostrada. Autogril Scarmagno: colazione con cappuccio e brioche. Casello di Aosta. Casa. Letto alle ore 8.00 del mattino. Alla fin fine l’importante non era raggiungere una meta, ma andare e basta.