Wednesday, April 06, 2005

Papa Boys di casa nostra


Loro sono un po’ i Papa Boys di casa nostra. Sono 46 volontari della Protezione Civile della Valle d’Aosta che in meno di 24 ore si sono organizzati ed hanno dato la loro disponibilità per andare a Roma ed aiutare a gestire l’enorme flusso di fedeli che si sta riversando nella città eterna per dare il loro ultimo omaggio al Papa dei Papi, al grande Giovanni Paolo II. Ieri (lunedì 4 aprile ndr.) sono partiti dall'areoporto con sei pulmini verso Roma, con nel cuore tanto amore e voglia di accompagnare i fedeli nel loro viaggio intimistico, per essere nel centro dell’azione al servizio degli altri.
Daranno assistenza logistica, distribuiranno bottigliette agli accaldati durante l’estenuante viaggio verso S. Pietro sotto il sole cocente di Roma, offriranno un posto dove dormire a milioni di pellegrini, vigileranno le esequie del Santo Padre assistendo ed aiutando i più bisognosi.
Sono uomini e donne che hanno risposto immediatamente e con forza “Sì” lasciandosi trasportare dall’evento e dal sentimento. Del resto Karol Wojtyla è stato il papa delle scelte definitive e alla sua chiamata non si può rispondere con un ni: o sì o no, o lo si ama o non lo si ama, non esistono mezze misure. Io ho seguito il gruppo per un pezzo sulla statale 26 spronando il più possibile il mio destriero, poi lo allentato le redine e visto allontanarsi il piccolo convoglio di auto. Loro sono il “pezzo” di Valle d’Aosta che meglio rappresenterà la regione ai funerali del santo Papa e non certo l’ufficiale delegazione politica, composta da Carlin Perrin, Egon Perron, Luciox Caverix, Anton Fosson ed Albertise Cerise: gli uomini comuni fanno la differenza.

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