Sunday, December 18, 2005

NO TAV seconda parte.


IL NO ALL’ALTA VELOCITA’ ha raggiunto il suo apice di ipocrisia: il corteo è stata solo una grande festa per tutto il nord Ovest. Da Beppe Grillo a Dario Fo, c’erano tutti i comici e i lustrini per far passare una bella giornata di sole nella gelida Torino preOLIMPICA: mancavano solo pulcinella, Benigni e pantalone con colombina e la festa sarebbe stata veramente nazionale. La paura è passata e le Cassandre smentite: quello No Tav è stato un grande corteo, allegro e tranquillo, gestito con polso di ferro dal servizio d’ordine e da una polizia quasi invisibile, anche se mobilitata in forze. VALSUSINI E ANTAGONISTI SCORTATI DA UN IMPONENTE CORDONE DI POLIZIA. Accanto alle goliardie da “Domenica senza Auto” ecco i veri comandanti dei no Tav ovvero i NO GLOBAL: solo tre ore dopo la fine della manifestazione, sul treno che riporta a casa i 400 ragazzi arrivati da Milano, sale l’eurodeputato leghista Mario Borghezio. La Digos lo sconsiglia, lui non sente ragioni. Quelli dei centri sociali lo riconoscono, lo aggrediscono: saranno trenta persone. La sua scorta, due agenti della Polfer in borghese, lo difende, ma prende botte.
All’Italia serve un collegamento ferroviario con il resto dell’Europa, ma sicuramente serve ancor più un binario decente che porti persone e merci a sud considerato che le rotaie praticamente si fermano a Roma e più giù non scendono. Tuttavia certo qualcuno per non deragliare (politicamente parlando) cerca di fare buon viso a cattivo gioco… Il treno dei desideri, delle illusioni e delle speranze si è fermato da un pezzo e i cittadini ora marciano a piedi e con le unghie pur di continuare a camminare, ma me a volte viene solo voglio di fermarmi e piangere tirando calci in aria, sperando di prendere prima o poi qualcuno o qualcosa.

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