Friday, December 16, 2005

Il teatro a scuola

Un esperimento e una scommessa vinta. Ho accompagnato alcuni alunni allo spettacolo teatrale “Medea da Euripide” e devo dire che ne ero particolarmente emozionato. Per due mesi di lezioni ho svolto un lavoro attorno al testo teatrale trattando il genere tragico e la commedia, il dramma e il melodramma, il teatro moderno tra Pirandello e Dario Fo. Tra le tragedie lette ho affrontato anche il personaggio di Medea nella tragedia greca del V sec a. C, donna forte e crudele che suscita sentimenti controversi a chi affronta il testo. Medea, vittima del tradimento del marito Giasone, condannata all’esilio, espropriata di ogni appartenenza sociale, finge (con Giasone e con Creonte, padre della nuova sposa del marito e re di Corinto) di accettare il proprio destino: in realtà sta organizzando la macchina di distruzione che travolgerà lei stessa e i suoi figli, oltre che Giasone e la sua nuova donna. Questa è la tragedia della vendetta, della bugia, della dissimulazione.
Lo spettacolo teatrale è stato appassionante, ma certo rimane pur sempre una tragedia, non tratta certo argomenti molto allegri, e di difficile comprensione.
I ragazzi si sono, tutto sommato, comportati bene anche se alcuni hanno disturbato gli altri spettatori che, giustamente, li hanno ripresi ad un comportamento più dignitoso e consono al luogo.

L’intero spettacolo era costruito attorno all’indiscusso talento di Franco Branciaroli che usciva ed entrava dal personaggio di Medea per trascinarci nella sua mente, il vero spazio dove si svolge l’intero tormento. Alternava racconto, commento critico e recitazione, in uno spettacolo che era un modello artistico e didattico per una moderna comunicazione dei testi antichi. L’azione di Medea e la sua terribile vendetta assumeva, nell’interpretazione del regista, una valenza sacrale, dove era una divinità offesa a compiere il delitto (Medea era la nipote del dio sole), non una moglie tradita. Uno show che ci ha donato sensazioni forti, arricchito dalla bravura sopraffina di Franco Branciaroli, che ha trascinato il pubblico sino ad una ovazione globale. Tutti, ma proprio tutti, compresi i miei ragazzi: pensate che per loro era il primo spettacolo teatrale che andavo a vedere! Sono molto contento lo abbiano fatto con me. In ogni caso sono giunto alla conclusione che è indispensabile che i ragazzi siano inseriti in un contesto adulto per comprendere a pieno il teatro, per limitare al minimo le distrazioni e i chiacchierio. Infatti gli alunni hanno tenuto un comportamento consono (più o meno) perché avevano pagato un biglietto e intorno a loro vi erano solo adulti interessati a seguire lo spettacolo! Viceversa in una rappresentazione teatrale mattutina (creata ad hoc per loro) sicuramente sarebbe stato un totale sfacelo, una distrazione continua e una mancanza di rispetto contro chi recitava: bottiglie vaganti, pop corn e telefoni cellulari e go go…
La cultura si apprende anche guardando ed adeguandosi a quello che ci circonda.

0 Comments:

Post a Comment

<< Home