Monday, April 25, 2005

25 aprile: 60° anniversario Liberazione



Testo del telegramma diffuso dal Clnai indicante il giorno [26] e l'ora [1 di notte] in cui dare inizio all'insurrezione
"A tutti i comandi zona.Comunicasi il seguente telegramma: ALDO DICE 26 x 1 Stop Nemico in crisi finale Stop Applicate piano E 27 Stop Capi nemici et dirigenti fascisti in fuga Stop Fermate tutte macchine et controllate rigorosamente passeggeri trattenendo persone sospette Stop Comandi zona interessati abbiano massima cura assicurare viabilità forze alleate su strade Genova-Torino et Piacenza-Torino Stop 24 aprile 1945."

Il 25 aprile 1945 i partigiani liberarono Milano dall’occupazione dei nazisti e dai fascisti. Anche la popolazione civile insorse e vaste zone dell’Italia settentrionale venivano liberate prima dell’arrivo delle truppe anglo-americane che, dopo aver superato l’ultimo ostacolo della Linea Gotica in Toscana, incalzavano le truppe tedesche in ritirata nella pianura Padana.
25 aprile 1945 – 25 aprile 2005: sessant’anni dalla liberazione dell’Italia dal nazifascismo. “Ma che bella giornata di sole, quanta gente per le strade nuove… e la chiamano liberazione questa giornata senza morti…” cantava Antonello Venditti in una sua bella canzona dedicata alla liberazione. Oggi, a dispetto delle previsioni meteorologiche, è veramente una bella giornata di sole: oggi è una giornata di ricordo per tutti gli italiani, a prescindere da fedi di partito o ideologiche, oggi è una giornata in cui dobbiamo ribadire la ferma opposizione a qualsiasi guerra. La Liberazione non fu certo una guerra civile, come ancora alcuni testi di storia vogliono ancora far credere, ma fu una guerra tra due potenze straniere (Stati Uniti e Germania) sul suolo italiano. Tutti sappiamo che il ruolo degli italiani, anche quello dei partigiani, fu limitato. In fondo la nostra pusillanime storia nazionale è costellata di dominazioni, slanci entusiastici e clamorosi voltafaccia: gli italiani erano tutti filo fascisti, poi filo democristiani, poi filo berlusconiani e domani filo prodiani. Niente cambia, tutto resta uguale, anche le commemorazioni per la Liberazione.
Il caso e la storia hanno voluto infine che proprio oggi, nel giorno della nostra Liberazione, venisse riconsegnato l'ultimo troncone della stele di Axum: un pezzo della nostra storia è tornato nella sua patria etiope. Migliaia di etiopi in festa hanno accolto oggi l'arrivo la cuspide dell'obelisco di Axum, hanno festeggiato la loro grande vittoria sulla piccola Italietta che rinnega il proprio passato.
Ora probabilmente anche Città del Vaticano, Roma, Parigi riconsegneranno gli obelischi egizi, che stazionano nelle più importanti piazze di mezza Europa , all'Egitto??!!

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